Intervento di Bruna Cippitelli al Consiglio Comunale del 9 giugno 2017
Sig. Sindaco in merito all’odierna questione avremmo una domanda principale da porgere e sui cui auspichiamo una Sua risposta
LA FONDAZIONE ORIZZONTI D’ARTE E’ DI TIPO PUBBLICISTICO O PRIVATISTICO?
La Fondazione Orizzonti, è di tipo pubblicistico pertanto vorremmo rilevare il mancato rispetto di tutte quelle norme, di tal genere, che impongono per la Fondazione una regolamentazione nei rapporti interni ed esterni coincidente, in sostanza, con ciò che si definisce “pubblica amministrazione”, quale attività esercitata nel rispetto e nella salvaguardia degli interessi pubblici. Lo stato “confusionale“ di operatività emerge anche da quanto da Lei dichiarato nel Verbale del Consiglio d’indirizzo della Fondazione, in data 19 settembre 2016 ( praticamente meno di un anno fa ):
“La consigliera Boglione chiede se l’organizzazione di una mostra internazionale che porterà i reperti etruschi che sono nel Mondo è un programma del Comune di Chiusi. Bettollini conferma di sì però chiederà alla Fondazione se lo abbraccerà.
Bettollini precisa che nel tempo sono sembrate due entità, distinte e separate. Dobbiamo fare in modo che ci sia amalgama vera facendo capire che il comune e la fondazione sono una cosa sola. La consigliera Betti dice: anche perché è del comune.m mBettollini, ci sono una serie di pro ma anche di contro. Il precedente sindaco aveva creato una fondazione che fosse autonoma perché il comune deve gestire tanti problemi.
HA VOLUTO FARLA PERO’ STACCARLA. LA FONDAZIONE NASCE PERCHE’ C’ERA L’INDICAZIONE DI UN PARTITO CHE DICEVA DI CHIUDERE L’ISTITUZIONE E APRIRE UNA FONDAZIONE.
NOI SIAMO ARRIVATI CHE C’ERA UN’ ISTITUZIONE IN CONFUSIONE. E’ STATA UNA VALUTAZIONE POLITICA”
La Sua dichiarazione Sindaco appare estremamente grave nella classificazione dell’operato di un Sindaco precedente ed anche del Suo stesso modus operandi , constatato che Lei è stato dal medesimo designato quale successore, poiché evidenzia come la scelta compiuta sia stata fatta : non valutando le esigenze della cittadinanza di Chiusi quanto piuttosto obbedendo alle indicazioni di un partito CHE DICEVA DI CHIUDERE L’ISTITUZIONE E APRIRE LA FONDAZIONE ed oltretutto neppure essendo a conoscenza dell’entità della scelta compiuta tanto da dire
SIAMO ARRIVATI CHE C’ERA UN’ ISTITUZIONE IN CONFUSIONE
Che la confusione sia stata creata con la scelta, politica e partitica, della Fondazione non vi è dubbio, che la fondazione sia identificabile con il Comune non vi è dubbio, ciò e rilevato anche dai primi atti compiuti dal Suo predecessore , Stefano Scaramelli , ove per l’assunzione della segretaria della Fondazione, Arianna Fe’, è lo stesso Sindaco che chiede la redazione agli organi comunali di un bando specifico, ma altrettanto non vi è dubbio che ulteriore confusione “sia stata ingenerata” con una gestione pubblica disattenta , superficiale ed incontrollata.
E su questo ci richiamiamo ai mancati interventi del precedente Sindaco Stefano Scaramelli e Suoi, dal momento in cui l’organo di controllo incaricato il 6 marzo 2015 ,quale revisore atto ad emettere l’avviso, previsto nell’art 18 dello Statuto , per il bilancio 2014 , premettendo “che le attività previste dall’art 18 del vigente statuto non si sono potute svolgere in concomitanza con la gestione bensì ex-post”. Al punto 4.2.2. della Relazione emette una nota durissima:
“ Le motivazioni della riscontrata perdita di esercizio sono poste in evidenza dal conto economico. A tal fine ricordo che lo Statuto all’art 20 obbliga il Consiglio di Gestione a contrarre impegni e obbligazioni entro i limiti di stanziamento previsti , appare inconfutabile che nella fattispecie il precedente Consiglio di Gestione , che ricordiamo , ha operato per l’intero anno 2014 e i primi mesi del 2015, si è discostato senz’altro dal dettame statutario , infatti la presenza dell’ingente perdita evidenzia inconfutabilmente l’assunto qui esposto.
Si rende pertanto necessaria ed ineluttabile darne informativa a tutti i Fondatori (Comune) e al Consiglio d’indirizzo per quanto di Sua competenza
E prosegue al punto 4.2.3
Le conseguenze che scaturiscono dalla perdita dell’esercizio 2014 sono la perdita dell’intero Capitale di dotazione nonché anche del Fondo di dotazione che si presenta in negativo per complessive circa (-) 52.000,00 con le derivanti necessità di ripristino , almeno sino alla soglia del riconoscimento della personalità giuridica di cui appresso , per lo svolgimento delle attività nonché il mancato rispetto , per il mantenimento della personalità giuridica dell’Ente , dei limiti patrimoniali di cui alla Direttiva per la valutazione dei requisiti patrimoniali in applicazione del Regolamento Regionale ( Regione Toscana) n. 31 /R del 17/07/2001 di cui alla L.R. 24/04/2001 n. 19 per il riconoscimento della personalità giuridica privata della Fondazioni , con la sicura apertura della relativa istruttoria di verifica da parte della Direzione Regionale della Presidenza Regionale una volta ricevuto il Bilancio di esercizio che ricordo gli deve essere inviato entro 15 giorni dalla approvazione”
Non solo la Regione Toscana ha effettivamente aperto l’istruttoria di verifica chiedendo un piano “di rientro” in 5 anni , ma è da notare come tale “avviso” sia stato emesso da un organo di controllo nominato a posteriori”
Il Revisore dei Conti è Organo della Fondazione , in base all’art 12 dello Statuto pre-vigente
L’ Art 18 così recita
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Il Revisore dei conti è l’organo di controllo della Fondazione
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E’ nominato dal Consiglio d’indirizzo tra gli iscritti nel registro dei Revisori Contabili , nell’albo dei Dottori Commercialisti o nell’albo dei Ragionieri
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Il Revisore dei Conti provvede al riscontro della gestione finanziaria , accerta la regolare tenuta delle scritture contabili , esprime il suo avviso mediante apposite relazioni sui bilanci di esercizio e sui conti consuntivi,effettua verifiche di cassa
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Il Revisore dei conti può partecipare senza diritto di voto alle riunioni del Consigli d’indirizzo e del Consiglio di gestione
Il Revisore dei Conti nominato per il periodo 2012/2013/2014 , Dott Vincenzo Albanese , avendo, in base a quanto statutariamente previsto, effettuato i riscontri nel corso dell’anno contabile 2014 ha invitato o non ha invitato il Comune ad esaminare lo scostamento tra preventivo e/o consuntivo nel corso della stessa annualità ?
Posto che l’anno 2014 viene considerato quale “fonte” di tutte le problematiche della Fondazione, come mai il Dott. Vincenzo Albanese emette una nota datata 15 giugno 2015 ove dichiara:
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di aver provveduto a certificare i bilanci relativi all’annualità 2012-2013
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con riferimento all’anno 2014 dichiara di aver vigilato solo sulla regolare tenuta delle scritture contabili e per quanto riguarda la forma ed il contenuto , attesta che gli schemi dello Stato Patrimoniale e di conto Economico sono stati redatti nel rispetto della vigente normativa e con l’applicazione dei criteri esposti dall’Organo Amministrativo
Espone unicamente, inoltre, come fatto decisamente rilevante la decisione da parte del Consiglio di Amministrazione di capitalizzare molti dei costi sostenuti nell’anno 2014 aventi questi utilità pluriennale
Praticamente il Dott. Vincenzo Albanese per l’anno 2014 ha vigilato sulla regolare tenuta delle scritture, cioè in ordine agli aspetti formali facendo riferimento ad impostazioni dettate da un Organo Amministrativo ed un Consiglio di Amministrazione
Non si comprende quali Organi siano, della Fondazione, posto che:
in base all’Art 12 dello Statuto pre-vigente sono Organi della Fondazione:
Il Presidente della Fondazione
Il Consiglio d’Indirizzo
Il Consiglio di Gestione
Il Revisore dei Conti
Pertanto sarebbe da chiarire
A) sia cosa intende il Dott. Albanese quando si riferisce al Consiglio di Amministrazione
B) sia se il Bilancio 2014 sia stato certificato o meno visto che il credito Iva nel 2014 ammontava ad € 45.467,89 (ed aggiungiamo nel 2016 ad € 56.000,00)
C) perché il Comune, una volta individuate le responsabilità professionali non abbia agito di conseguenza.
Tralasciando ulteriori aspetti che meriterebbero approfondimento, ma ciò sarà effettuato nelle opportuni sedi e con le opportune comunicazioni, e valutando brevemente alcuni dati emergenti dall’esame delle scritture, non effettuato nel dettaglio e su cui ci riserviamo di ritornare una volta avuta la possibilità di visionare la totalità dei documenti
Emerge
Che alla Fondazione, per la propria attività “istituzionale”, al 31/12/2014 risultano corrisposte globalmente € 611.000,00 ed al 31/12/2016, quale totale dei cinque anni, 1.200.000,00 ( banche e fornitori a seguire)
I dati sono tratti dalle note integrative da cui deriva :
non solo lo scostamento costi-ricavi di € 91.665,17 per il 2014 , per le attività istituzionali ma anche e soprattutto che per gli anni 2012/2013/2014 i costi per attività istituzionale vengono inclusi in un’unica voce del bilancio economico classificata quale : COSTI PER ATTIVITA’ ISTITUZIONALE , distinta per macroaree nella Nota integrativa di cui ,però, non è dato conoscere il dettaglio .
Chi ha controllato questo dettaglio posto che anche l’organo di controllo istituzionale ha visto bene di defilarsi?
Cosa s’intende per attività istituzionale visto che in CCIAA viene indicata come attività della Fondazione la “gestione del teatro” e che da tale definizione, poco si discosta anche lo Statuto allora vigente?
Si segnala:
i bilanci anno 2015 e 2016 , firmati dalla Dott. Pompili e dal Rag. Batelli, riportano in dettaglio, in ottemperanza ad un principio di trasparenza, le voci che, invece, i bilanci 2012/13/14 raggruppano in un unico conto ed esclusivamente per macro-aree.
Di certo appare ASSURDO che :
– dopo aver fatto impegnare, tutti i suoi cittadini, per € 1.205.000, in un progetto ad oggi senza alcun positivo futuro riscontro
– dopo aver contrattato e contratto, con la Banca Valdichiana Credito Cooperativo chiedendo a fronte di ciò la cessione di un bene di proprietà comunale alla stessa Fondazione, quale garanzia del debito contratto
– dopo aver contratto debiti verso fornitori per € 86.321,69
– e non avendo esaminati i criteri di riscossione del credito V. Sostenitori ed ENTI di € 54.000,00 euro e del credito IVA di € 56.000 euro
che, ad un mese prima dell’inizio delle manifestazioni, LEI , SIG SINDACO, dichiari ai giornali che è necessario fermare tutto , senza farne argomento di concreta ,sincera, ed aperta discussione con la cittadinanza , non valutando eventuali responsabilità pre-contrattuali per i rapporti in essere ne’ il discredito fatto ricadere su tutta una comunità da parte degli addetti ai lavori ,già operanti ed operativi, e non.
Appare ancora più assurdo che una tal decisione venga assunta nel mese di maggio 2017 dopo che nel verbale del Consiglio d’indirizzo del settembre 2016 (meno di un anno fa), risultano trascritte queste Sue dichiarazioni:
“Interviene il sindaco Juri Bettollini: per capire come e dove dovrà andare la Fondazione è giusto che si comprenda qual è la strategia del Comune. Credo sia giusto condividere il progetto macro. La Fondazione è fondata dal Comune, al 100% è del Comune. Vi chiedo di scommettere sulle nostre risorse. Possiamo ambire ad essere il Festival più importante d’Italia. Io ho l’ambizione che questa città determini un sorpasso su uno dei festival più importati al mondo, cioè Spoleto”
Sig. Sindaco,
a questo punto ci sorgono invece tutta una serie di domande:
Ma Lei sa cos’è e come deve operare una Fondazione legata a vincoli pubblicistici che gestisce le finanze dei propri cittadini?
Sa che il 2017 è il 60° anno del Festival di Spoleto e che tale festival è stato fortemente voluto, impostato e diretto da Giancarlo Menotti, maestro compositore, che scelse Spoleto per la presenza di due teatri all’italiana, la scoperta di un teatro romano e soprattutto la presenza di piazza Duomo, che architettonicamente è un teatro all’aperto ?
Conosce i costi, anche solo assicurativi, per realizzare a Chiusi una mostra internazionale di reperti etruschi provenienti da tutto il mondo?
Sa quanto vale l’immobile che intende cedere alla Fondazione?
Sa che, leggendo i vari verbali della Fondazione, tutti antepongono il fatto che hanno prestato la loro opera gratuitamente e nonostante ciò la Fondazione mostra una notevole criticità finanziaria ?
Sa che la Segretaria della Fondazione Culturale, scelta con apposito bando, quale persona qualificata in materia, scrive, nei verbali della stessa Fondazione Culturale, “a gratis” ed “apposto” invece di “a posto” ?
Sa che quando nomina un organo di controllo istituzionale questi ha il dovere di “controllare”?
Sa che non per tutti i nuovi titolari degli organi è stato pubblicato il curriculum?
Sa i criteri di selezione dei nuovi rappresentanti della Fondazione?
Sa che Lei doveva ben conoscere l’andamento gestionale ed economico della Fondazione e prendere gli opportuni provvedimenti a tempo debito?
Signor Sindaco,
le Sue dichiarazioni “di grande espansione ” non trovano alcun riscontro con la realtà che Lei è chiamato ad amministrare tanto più se si considera che la nascita , e probabilmente anche la morte, di un soggetto giuridico come la Fondazione è stata da Lei collegata a DETTAMI DI PARTITO
Sarebbe più che sufficiente:
– che nel sito della Fondazione, nella pagina di Amministrazione Trasparente, fossero contemplate ed esposte tutte le voci così come sono esposte nell’analoga pagina della Fondazione del Festival di Spoleto
– che si valorizzassero le risorse ambientali già esistenti nel territorio, quale Museo Etrusco, Tombe , cunicoli etc… senza necessità di andare a cercare reperti provenienti da tutto il Mondo ,
– che si creasse una sinergia tra le risorse umane esistenti e soprattutto, se non esclusivamente, le giovanili esistenti, con persone di comprovata esperienza professionale nel campo artistico/culturale, riconoscendo ai giovani un giusto compenso che li conduca ad un coinvolgimento eticamente e economicamente gratificante con quanto avviene nel proprio territorio di appartenenza
Signor Sindaco sa che già questo potrebbe determinare un salto culturale ed economico della cittadinanza?
Purtroppo, ed i fatti lo dimostrano, sono tutte cose che Lei non vede, non vuole vedere o che altri vogliono che Lei faccia finta di non vedere, perpetrando una condotta amministrativa personalistica , dispendiosa ed omertosa , diretta ad aggravare una situazione di crisi già di per sé esistente e non rispettosa della collettività amministrata che ogni volta si vede costretta a “ripartire” dall’inizio ma con possibilità economiche , professionali e personali sempre più depauperate.