Patto Avanti anche da noi? Prendere esempio dall’esperienza umbra

di Paolo Scattoni

Il mio è ovviamente un parere del tutto personale basato su quello che so della politica umbra e dal punto di vista di un elettore di centro sinistra. Credo che quanto avvenuto con l’elezione di Stefania Proietti a governatrice regionale rappresenti un’utile lezione.

Con lo scandalo dei concorsi in sanità di cinque anni fa il PD regionale era arrivato alle elezioni con le ossa rotte. La leghista Tesei aveva vinto e  poi governato con il favore dei sondaggi.

Una regione tradizionalmente di sinistra sembrava definitivamente persa.

Alla fine del 2023 inizia il percorso di quello che verrà denominato il “Patto Avanti”. Alcuni partiti di centro sinistra insieme a movimenti civici iniziano confronti su una possibile strategia condivisa, a partire dalla sanità, un settore molto penalizzato con la giunta Tesei.

La strategia del Patto Avanti ha successo in molte elezioni locali. Quella più significativa ha visto l’elezione di Vittoria Ferdinandi a sindaco di Perugia, il capoluogo regionale che era stato governato dalla destra nei precedenti dieci anni. Ha favorevolmente pesato l’impegno civico della candidata molto conosciuto e apprezzato.

Un percorso simile è stato quello di Stefania Proietti per le recenti elezioni. I promotori del Patto avanti hanno offerto la candidatura ad una apprezzata sindaca di Assisi senza affiliazione di partito proveniente dal mondo accademico.

Anche in questo caso i sondaggi la davano perdente, ma un’attenta campagna elettorale ha fatto conoscere la candidata che ha dato sei punti percentuali di vantaggio sulla governatrice uscente Tesei. Un successo che dovrebbe evitare i conflitti interni, una tendenza in cui la sinistra italiana sembra eccellere.

Il caso umbro può essere una lezione anche per noi? Io credo di si. A Chiusi nelle ultime elezioni amministrative la sinistra aveva vinto grazie ad un accordo ampio (PD, Lista di sinistra Possiamo, M5S, Socialisti). Quell’accordo però si è velocemente dissolto per una differente interpretazione sulla composizione della giunta.

Oggi a due anni dalle prossime elezioni non c’è dibattito su un possibile programma comune. Forse un’occhiata su ciò che è successo al di là del confine potrebbe essere più che opportuna.

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Una risposta a Patto Avanti anche da noi? Prendere esempio dall’esperienza umbra

  1. carlo sacco scrive:

    Hai considerato in codesto discorso- siccome trattasi di Chiusi- tale alleanza a cui il tuo auspicio si rivolge dovrebbe essere fatta per fermare cosa?La destra?La destra a Chiusi?Quando esiste un partito che progressivamente di anno in anno si è visto che si assottiglia sempre di più e poi per salvare cosa?Il predominio sulle istituzioni e sull’associazionismo dal momento che la sua politica ha fatto recedere tutti dalle
    alleanze (socialisti, 5 Stelle,Possiamo)?Mi sbaglierò senz’altro ma a me sembrerebbe al punto in cui si trova la condizione del PD che sarebbe un tentativo di salvataggio per poi ricostituire un percorso che debba portare l’acqua al mulino della vecchia ed inveterata storia che è quella che per spartirsi il potere e reggere sul trono ,il partito egemone abbia bisogno dei suoi alleati e che tenuto conto della diminuzione della popolazione e del fatto che alle urne si rechino sempre di meno elettori stia rischiando grosso.E allora il segno dato in pasto all’opinione pubblica di sinistra
    non dovrebbe essere nebbia ma avere un contenuto su un programma di pari dignità fra gli alleati quello che se non erro che fino ad oggi non è avvenuto ed essendo svincolato dai riferimenti di partito presi ad ordini dall’alto.La vedo dura,perchè come diceva qualcuno la volpe perde il pelo ma non il vizio,anche se rischia grosso tenderà il filo fino a dove è possibile tenderlo per assicurarsi il massimo e qui può anche sbagliare.

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